lunedì 21 gennaio 2013

LA PATENTE

Il rinnovo della patente e' una di quelle cose che ti scandiscono il tempo e te lo ricordano in modo proprio brutto brutto...perche' ti dice che sono passati gia' 10 anni! E l'estate scorsa la mia patente e' scaduta ancora. Per ben la seconda volta nella mia vita.
Quindi mi sono trovata di fronte al problema di rinnovare la patente da espatriata donna in un paese dove le donne non possono guidare...
Meno male che al nostro Consolato ci sono persone molto gentili e competenti, sara' che gli italiani qui non sono moltissimi ma il servizio e' eccellente. Immagino che il consolato di Londra sia piu' affollato dell'anagrafe del Comune di Milano.
Va be' insomma, faccio quello che mi dice il Consolato e cioe':
- visita medica con il medico fiduciario dell'Ambasciata, saudita che parla italiano,
- appuntamento presso il Consolato per la pratica.

Tutto cio' deve necessariamente avvenire a Riad, cioe' a 4 ore di macchina da qui, incastrando tutto con precisione in un paio di giorni fuori casa ce la si fa.

Visita medica:
vado all'ospedale dove si trova il medico preposto, molto gentilmente mi misura la vista. Seduti uno di fronte all'altro con in mezzo una scrivania, prende un calendario da tavolo con i numeri grandi, lo tende all'indietro con un braccio e mi chiede di leggerli. Lo avrei fatto agilmente anche senza le lenti a contatto. E sono cecata, io.

Consolato:
presento tutti i documenti, compreso il foglio del dottore, e mi consegnano un foglio stampato da computer e firmato, che attesta che la mia patente e' rinnovata per altri 10 anni! A dire il vero sembra che l'ho fatto io a casa, meno male che una parvenza di autenticita' gliela danno la marca da bollo e il timbro dell'Ambasciata. Sto foglio va portato in giro con la patente, della quale diventa parte integrante per poter guidare.

Ora, va bene tutto, ma se mi fermano in qualsiasi paese che non sia l'Italia (o l'Arabia Saudita, ovviamente) e mi chiedono di favorire i documenti...se gli consegno la patente rosa con la foto di quando avevo 19 anni (stiamo parlando dei primissimi anni 90...) unitamente a sto foglietto....come minimo mi ridono in faccia. Non parliamo, poi, se dovessi noleggiare un'auto. Io, in questa situazione, non mi ci voglio trovare. Appena torno in Italia chiedo la sostituzione con una patente decente.
Cosi' ho detto all'epoca.
Cosi' ho fatto in dicembre, quando ho passato qualche settimana in Italia.

Motorizzazione di Milano: un girone dell'inferno.
Mi presento con tutta la documentazione necessaria, abbondo anche con i vari certificati di iscrizione all'AIRE (anagrafe degli italiani residenti all'estero), per avere la mia patente.
L'impiegato al di la' dello sportello si consulta con la collega e affermano che devono trattenere il prezioso foglietto dell'Ambasciata, lasciandomi una schifida fotocopia firmata e timbrata da uno di loro, mentre mi lasciano la patente rosa. Unica controindicazione: non e' detto che se mi fermano io non possa avere problemi, e men che meno e' valida all'estero. Io monto.......me li sarei mangiati. Ma che cavolo di ragionamento eh?!?!? non potete mica appiedarmi così!!! Non c'e' stato verso di ragionare. Rinuncio, per il momento, a chiedere il duplicato della mia patente.
Ma non paga, cerco l'URP, il misconosciuto Ufficio per le Relazioni con il Pubblico. Intanto per trovarlo ho dovuto chiedere a diversi impiegati, nessuno sapeva cosa fosse o dove si trovasse...questo tanto per far capire l'intensa attivita' del dirigente titolare della posizione. Intensa attivita' confermata quando ho finalmente trovato l'ufficio e sono entrata. Una grande stanza con una scrivania VUOTA in un angolo, con solo un computer sopra, senza un foglio, senza una penna, senza neanche la foto del matrimonio di una figlia...niente. Dietro la scrivania, il Dirigente. Guardava fuori dalla finestra, forse cercava l'ispirazione per capire come migliorare il servizio...oppure per come imboscarsi meglio, fino alla pausa pranzo. Non che avessi alcun dubbio sull'esito della conversazione, ma ovvio che non ho cavato alcun ragno dal buco.
Me ne vado frustrata. Purtroppo quando si e' fuori dall'Italia, i suoi difetti ed inefficienza si vedono meglio, in tutto il loro splendore.
Ancor peggio pero' e' il fatto che sti apparati parassiti, non solo hanno regole insensate, ma non si sa nemmeno se siano davvero regole!
Mi spiego.
Verso la fine del mio soggiorno, dovendo tornare in Saudi e quindi venendo meno l'utilita' di avere una patente di guida, torno in Motorizzazione, al girone infernale, di nuovo con tutta la mia documentazione.
Allo sportello, l'impiegata si consulta con la collega e...."eccccerto Lina, certo che il foglietto dell'Ambasciata resta alla signora, le serve per guidare! e senno' come fa?!?" e Lina:" proprio quello che pensavo io!!". Consegno la documentazione, comprese le fotocopie di patente rosa e famigerato foglietto. Fotocopie, perche' gli originali restano a me. Eccccerto, senno' come fa la signora?
Me ne vado dall'ufficio, sempre più convinta che se la nostra povera e bella Italia sta andando a scatafascio, un motivo ci sara'...e forse piu' di uno.
E poi mi chiedono se non e' difficile vivere in Arabia Saudita...

ماشاء ألله

3 commenti:

AZ ha detto...

Ho appena rifatto il passaporto all'Ambasciata a Muscat ed e' stata una passeggiata di salute. I servizi per gli esuli sono indubbiamente migliori degli equivalenti in patria!

Saudia ha detto...

si, e' come andare da un salumiere di paese: ti riconoscono e ti chiamano per nome!!

AZ ha detto...

E ti offrono pure il caffè buono!