venerdì 28 marzo 2014

RUBRICA DEL "PENSAVO DI AVER VISTO TUTTO..."

Schifezze ne ho viste tante, ma questa raggiunge un limite superiore!! Viste oggi in un supermercato in Bahrain:

Noccioline ricoperte da schifo al sapor di pollo o gamberetti!!!!




Veramente penso ci siano dei palati geneticamente modificati...

venerdì 21 marzo 2014

BLAME CULTURE

Ecco uno di quegli argomenti scottanti. Son quelle cose che sanno anche i muri ma che pare brutto parlarne. E chi vive qui sa di cosa parlo.




Caratteristica comune in questa cultura, e' quella del non poter, per nessun motivo al mondo, perdere la faccia. Ecco perche' in un modo o nell'altro bisogna incolpare qualcun altro. Anche se ti hanno trovato con le mani nella marmellata. Ammettiamolo, anche una buona parte di italiani sono così, ma accidenti, il senso di responsabilità dovra' pur avere la meglio prima o poi!
La prassi e' di alzare il dito contro qualcuno e piuttosto che ammettere un errore, son capaci di giurare sui loro figli.

Occhei, vivi qui e devi convivere con questo aspetto. Cosa non devi MAI fare?

- Non evocare episodi o fatti dai quali emerga chiaramente un errore.
- Se proprio devi farlo, fai in modo che le responsabilita' non siano chiaramente identificabili.
- Nel caso di colpa di un arabo, scordati che venga ammesso da qualcuno. O te la prendi tu o trova una mediazione affinché ricada su un terzo (preferibilmente non presente)
- Non indicare mai col dito una persona. E' un atto troppo forte, che sa di accusa, anche se non c'entra niente.
- Usare espressioni del tipo: "Tu hai detto, tu hai fatto". Se sei una persona onesta, non hai un'alternativa che possa mediare, perche' non puoi far altro che incolpare un altro o prenderti responsabilità che non hai.

Anche se può sembrare, non sto parlando (solo) di ambiti lavorativi (ai quali io sono peraltro estranea, fortunatamente). La blame culture colpisce ogni situazione:
- se un saudita ti viene addosso con la macchina, stai tranquillo che e' colpa tua. Non c'e' scusa che tenga. E' colpa tua: se non altro, per il fatto che se te ne stavi al tuo paese, l'incidente non succedeva. (e qui mi vengono in mente certi personaggi che straparlano in tv in Italia.......................)
- se un saudita non porta a termine il suo compito entro la scadenza a causa del tempo avverso, stai tranquillo che e' colpa di un qualcuno che non gli ha detto che a dicembre c'e' brutto tempo.......................

Poi ti capita che chiami un'arabo e gli chiedi perche' ti hanno chiesto il doppio del prezzo pattuito. Quello ti sbraita contro che non capisce di cosa stai parlando. Allora gli spieghi l'antefatto e come si era arrivati a quel prezzo. La memoria nel frattempo gli torna, ma l'embolo gli e' già' partito e non lo fermi. Poi ti spiega che si', pagherai il prezzo pattuito, ma che era esattamente quello che aveva in mente dall'inizio, e' che TU non gli hai dato il tempo di parlare.... Ovvio che una discussione del genere e' accettabile solo tra bambini in eta' pre-scolare, e allora, per rimediare, alla fine ti dice che aveva altre persone davanti per cui non poteva ammettere che ti faceva lo sconto. La colpa era sua, ha cercato di darla a te, ma alla fine problema risolto: colpa affibbiata a terzi incomodi. Roba da matti.

This is Saudi Arabia, ma attenti che e' contagioso: mio marito, milanesissimo di nascita, se ci cacceranno perche' ho scritto questo post, sara' pronto a dire che e' tutta colpa mia!


mercoledì 5 marzo 2014

PER OSPEDALI

Premesso che sono sana come un pesce, da che sono qui ho avuto diverse esperienze con gli ospedali e vale la pena raccontare come funziona.
Sono anche tanti i medici che mi scrivono che stanno considerando di venire qui a lavorare e può essere utile anche a loro.
Le informazioni che ho, come sempre, riguardano la mia esperienza personale e quello che ho capito io, non sto quindi facendo un vademecum della situazione sanitaria in Saudi!
Qui la mutua non c'e' e il ruolo del medico di famiglia viene svolto o da un medical center privato della vostra compagnia oppure attraverso il servizio di Primary Care di un ospedale o altro ambulatorio.  Passato questo step, per farvi visitare da uno specialista avete bisogno di un Referral (rilasciato appunto dal PC) affinché la visita sia coperta dall'assicurazione sanitaria, un po' come la ricetta rossa da noi! Andare dallo specialista non e' sintomo di gravita' della malattia, perche' qui ci si va per qualsiasi cosa: se hai mal di gola vai dall'otorino, mica ti prendi uno Strepsil.
Quando arrivi in ospedale per la visita, vieni sottoposto all'assessment: controllo pressione, temperatura e la solita umiliazione della bilancia. Scarpe e abaya compresi. Io lo faccio notare ogni volta e chiedo (e ottengo!) un piccolo sconto!! Se poi lo specialista e' l'oculista, l'assessment comprende anche la misurazione della vista e del potere degli occhiali. Non c'e' verso di far loro capire che se ti hanno misurato la vista e gli occhiali la settimana prima, non ha senso rifarlo anche oggi e pure settimana prossima! Ma alle cose che hanno poco senso, stando qui, ci si abitua.
Poi attendi paziente il tuo turno. Certe volte capita di essere ricevuti puntualmente, di solito pero' capita di sedersi a tempo perso. Quasi sempre sarete in compagnia di vostro marito, per diversi motivi. Intanto non potete guidare, quindi o vi prendete un taxi o aspettate un momento libero del vostro driver preferito (e gratis): vostro marito. Se poi dovete vedere un medico maschio, l'ultima che si sono inventati e' che le donne non possono presentarsi da sole ma devono essere scortate dal guardiano! (non e' "La sai l'ultima", e' vero). Ammetto pero' che mi e' capitato di recente di presentarmi da sola e sono stata ricevuta tranquillamente. Mah... Ricordo che qui le donne non hanno la dignità di individui, quindi senza l'autorizzazione del guardiano (marito, padre o fratello) non possono avere il passaporto, sottoporsi ad alcune operazioni, aprire un conto in banca. Negli ospedali, i moduli di consenso informato prevedono lo spazio per la firma del "guardian".
Se siete da sole e' opportuno che vi sediate nella Female waiting room: vedrete che dopo un po' la cercate voi, proprio per evitare i soliti occhi piantati su di voi, manco foste l'apparizione della Madonna.
I medici che incontrate qui sono di tantissime nazionalità diverse, ma quasi tutti provengono da paesi arabi (tantissimi egiziani e libanesi). I rari medici occidentali sono presi d'assalto.
Per i medici piu' gettonati e' spesso un casino avere un appuntamento in tempi decenti, ma non scoraggiatevi, sfoderate le vostre capacita' latine di ottenere le cose, create la vostra wasta, amicatevi l'infermiera (ogni medico ha un'infermiera personale, factotum) e fatevi assegnare un overbooking! Fan tutti così...
In generale il sistema funziona abbastanza bene e la qualità dei servizi e' ottima. I medici uomini sono piu' attenti e rispettosi con le donne e in alcune occasioni vi assicuro che vi sentirete piu' a vostro agio che in Italia.
Ok, scendiamo nel particolare: dovete fare un'eco tv dal ginecologo? Nessuno vi appenderà come cotechini, nessuna posizione avvilente, starete comodamente sdraiate su un lettino, piedi appoggiati su un piano estraibile, luce bassa. Vi preparate in un camerino, l'infermiera (che al 90% e' filippina e si chiama Grace, ma ho conosciuto anche una Roda e una Sukanda!) vi coprirà per bene con un telo e se il gine e' uomo, si occuperà lei della sonda, mettendola in mano al dottore che guarderà solo lo schermo e non la vostra intimità!
Insomma la ragione di questo non e' dovuta all'alta considerazione della donna, ma semmai al fatto che essa e' di proprietà di qualcun altro e come tale va trattata, ma in ogni caso se il risultato e' un maggior comfort, perche' no?
Noi siamo contente così.