domenica 17 giugno 2012

SCENE DA UN LETTINO VISTA MARE

Fine settimana in hotel a cinque stelle in Bahrain, guardandosi intorno se ne vedono un bel po’!

Seguono ordinarie scenette al grand hotel, in ordine sparso.

Piscina interna: bambina araba sguazza con i braccioli; tata filippina in maglietta e ciabattine accovacciata a bordo vasca, con lo sguardo rassegnato bada a che la bambina non affoghi; padre di bambina araba in pantaloncini da bagno si immerge nelle vasche dell’adiacente hammam; madre di bambina araba, completamente coperta con abaya e hijiab che le copre testa e parte del viso, seduta su una sedia a bordo piscina.

Piscina esterna 1 (l'acqua è ovviamente raffreddata, visto che la temperatura esterna è di oltre 40 gradi): donna araba con bikini a righe, naso rifatto, fuma come una turca, parla con la figlia 10enne (pelosa come un cinghialetto) un pò in arabo e un pò in inglese; il marito arabo si spalma di birra (e un po’ se la beve) per aumentare l'abbronzatura (cosa abbastanza rara, di solito non amano scurirsi), con la figlia non parla nè gioca mai.
Piscina esterna 2: uomo arabo inforca una maschera subacquea e fa il bagno; moglie araba inforca il solito paio di enormi occhiali da sole (me li sono comprati anche io!!!) e coperta dall'abaya se ne sta sotto l'ombrellone.

Piscina esterna 3: due ragazze arabe camminano a bordo piscina, sono vestite con bikini e abaya! Mentre camminano l’abaya si apre, non e’ neanche chiusa troppo bene...
Mare: il mare del golfo è salatissimo che quasi si galleggia; l'acqua è calda come nella vasca di casa. Coppia araba fa il bagno: lui vestito con calzoncini e maglietta, lei con burkini (per chi non si ricordasse cos'è guardi qui).

Piscina esterna 3: arabo ordina dei drinks, l'indiano arriva con vassoio, drinks, ricevuta di addebito da firmare, macchinetta per il pagamento con carta di credito. L'arabo guarda la ricevuta e: "Uallah!!" (che per noi milanesi suona un pò come: elamadonaaa!!), strappa una copia della ricevuta, prende dalle mani la cartelletta che conteneva la ricevuta e la butta sul tavolino. L'indiano scappa a gambe levate, girandosi di tanto in tanto sperando in un ripensamento dell'arabo, che ovviamente non è avvenuto (troppo intento a bersi il drink rubato).
Piscina esterna 4: bambina araba (10 anni) in piscina, tata indonesiana a bordo vasca in ginocchio che regge il cellulare vicino all’orecchio della bambina: saluta la madre, che chissà dov'è.

martedì 12 giugno 2012

STAVOLTA VOLO CON SAUDIA..

22 Maggio, sono in partenza per Milano e per la prima volta volo con la famigerata Saudi Arabian Airlines, compagnia di bandiera saudita.

Questo post lo scrivo in diretta, man mano che viaggio: vediamo se alla fine salta fuori qualcosa di pubblicabile!

ore 2.00: Sveglia alle 2 di notte e fuori ci sono 37 gradi! ma io mi devo coprire per benino perchè pare che in Italia sia tornato l'inverno. Con coraggio mi metto jeans, calzini, scarpe chiuse (dopo quasi 3 mesi ininterrotti di ciabatte...), maglia a maniche lunghe e la solita abaya.

Stavolta vado da sola, M arriva settimana prossima, quindi ci salutiamo per benino prima di salire in macchina perchè poi in aeroporto non si può più, nessuna effusione è ammessa in pubblico, ci si può tenere giusto la mano, toh! Il divieto di esternare qualsiasi manifestazione d’affetto e’ comune a tutto il medio oriente, e spesso e’ addirittura scritto sui cartelli nei centri commerciali:

Questa foto e' stata fatta in un centro commerciale del Bahrain,
per questo vedete citato l'alcol (che in Saudi e' illegale)

ore 3.30: A Dammam grazie al cielo fila tutto liscio, il volo è domestico, nessun problema. In sala d'attesa ci sono delle filippine senza abaya...e’ vero che gli aeroporti sono delle zone franche, ma non mi sembra una grande idea, io me la tengo.

ore 7.00: Arrivati a Riad; c’era turbolenza, abbiamo ballato un bel po’, meno male che il volo e’ breve e comunque la preghiera del viaggio era stata diffusa sui monitor dell’aereo, quindi eravamo a posto. Si perchè ad ulteriore testimonianza del ruolo fondamentale della religione in questo paese, in partenza viene diffusa la registrazione della preghiera che Maometto usava recitare prima di ogni viaggio e sulla fusoliera dell’aereo e’ stampata una benedizione.

Esco dagli arrivi domestici e quando arrivo alle partenze internazionali mi viene un colpo: ci saranno state 1.000.000 di persone in attesa del controllo x-ray per poter entrare in aeroporto! La fila inizia già fuori dalle porte!! Sono un pò disorientata ma un ragazzotto con la camiciola dell'aereoporto mi adocchia e mi chiede: "Milan?" e io: "..azz, yes!", prende in carico il mio bagaglio a mano e mi porta davanti a tutta la fila in primissima posizione e passo davanti a tutti!

Poi controllo passaporti e ancora controllo x-ray (a 10 metri scarsi dal primo controllo...). In tutti questi passaggi devo abbandonare spesso le mie borse (che notoriamente per una donna costituiscono la vita intera) perchè noi donne qui non passiamo sotto il normale metal detector ad arco (e quindi tieni d'occhio i tuoi averi) ma dobbiamo infilarci in uno speciale tunnel chiuso da tende, nel quale una donna poliziotto ci ispeziona. Comunque finora sembra che tutto sia intatto.

Questi controlli un pochino mi agitano, ma vi spiego il perchè: in Bahrain ho comprato una banalissima rivista inglese, che si chiama Zest, niente di che, roba tipo Viversaniebelli o forse un pochino meglio, ma insomma le solite robe da donne, ma la copertina riporta la foto di un'atleta delle prossime olimpiadi con la tutina da atletica che mostra la pancia. E ho deciso di portarla con me, per ingannare l'attesa in viaggio. E dove sta il problema direte voi??? E qui casca il cammello, si tratta di immagini che qui sono considerate scabrosissime!! In un paese dove è l'abbigliamento che è considerato appropriato per una donna è il velo totale guanti compresi, figuriamoci scoprire una pancia! Se il pignolo del controllo la vedesse si aprirebbero vari scenari, probabilmente niente di grave, ma o mi strappano la pagina o ci applicano sopra un bell'adesivo coprente o mi ritirano la rivista. Insomma non mi arrestano, però ho sentito di gente che ha passato dei brutti 5 minuti per cose del genere. Ma diciamo anche che con gli occidentali non sono molto insistenti, di solito.

Comunque, tornando alla telecronaca, pagando 10 rial (2 euro) al ragazzotto, ho passato tutti i controlli, passaporti compresi, in 4 minuti netti.

ore 9.00: Nell'area partenze c'è veramente poco e niente, uno sgrausissimo duty free e qualche bar, in tutto 5 donne e 700 pakistani in abiti e odori tradizionali. Neanche i monitor dei gate funzionano!

Meno di 1 ora all'imbarco, volo per Milano. Il volo è semi deserto: finalmente una buona notizia.

Mi hanno sempre parlato malissimo dei voli Saudia ma a me non sembrano tanto male, a parte le povere hostess (con la faccia scoperta, ma non sono mai saudite) che devono ripetere all’infinito che in atterraggio bisogna mettere le cinture e spegnere i telefonini, ma questo e’ il paese senza regole e il mio vicino di poltrona e’ atterrato senza cintura controllando le e-mails sul suo blackberry.

ore 15.00: atterrata a Milano, molti dei veli e maschere visti sull’aereo sono finiti nelle borsette...
Marhaba!!!!
مرحبا!!