lunedì 16 luglio 2012

VITA DA COMPOUND


Ultimamente me la sono presa comoda ed e’ un mese che non scrivo. D'altronde qui inizia a fare caldino e il Ramadan sta per iniziare (il 20 luglio) e quindi tutto raaaaallennntaaaaaaa...
foto fatta il 18 giugno!

Non sono stata impegnata in particolari attivita’, se non quelle della Expat Wife che vive in un compound.
Molti, l’ultima volta che hanno sentito la parola “compound” e’ stato quando si parlava di Gheddafi: io non so com’era il suo compound, ma vi racconto il mio.

Un compound e’ una zona residenziale recintata, all’interno della quale c’e’ un piccolo villaggio (o semplice agglomerato di case), un po’ come certe zone residenziali di lusso in Italia. Anche se in alcuni vivono anche degli arabi, nei compound vivono essenzialmente gli espatriati.

praticello all'inglese nel compound


Originariamente, all’arrivo dei primi occidentali dopo la scoperta del petrolio, i compound avevano lo scopo di tenere separati gli expat dai locali, per evitare che il modo di vivere del posto venisse contaminato da influenze occidentali. Oggi sono gli espatriati che non vivrebbero per niente al mondo fuori da un compound! Si perche’ una volta passati i controlli di sicurezza, dentro questi villaggi la vita e’ assolutamente identica a quella che facciamo in Europa, e anche meglio! Certo, visto da fuori sembra un carcere di massima sicurezza: alti muri perimetrali, sistemi di allarme, guardie armate, tripli controlli delle persone e delle auto, ma dentro poi e’ un’oasi di rilassatezza!

Infatti la questione sicurezza qui non e’ mai da sottovalutare, sebbene ormai sono pochi gli angoli di mondo dove si puo’ stare tranquilli, qui sono piu’ di uno i motivi per cui stare in allerta.

Lo sanno anche i muri che gli attentati dell’11 settembre sono stati fatti ad opera di sauditi, e nonostante il governo qui lavori incessantemente contro il terrorismo, non possiamo pensare che il problema non sussista. Ma questi non operano solo in occidente: un episodio di terrorismo contro gli occidentali, si e’ verificato proprio qui a Khobar, nel 2004 dove sono stati uccisi 22 espatriati (tra i quali un italiano) e feriti altri 25. Conosco delle persone che erano qui all’epoca e mi hanno raccontato come le famiglie dei dipendenti della nostra compagnia siano stati reimpatriate nel giro di 2 giorni.

Da quel giorno tutto e’ cambiato qui.

Per contro non esiste la micro-criminalita’, i furti sono eventi rarissimi e i borseggi non esistono. Il vero pericolo quotidiano qui sono i sauditi alla guida!

Ma dentro al compound, dotato di alti muri di cemento armato, guardie armate e sistemi di allarme, la vita e’ piuttosto piacevole.
piscina principale del compound


Immaginate un bel villaggio all-inclusive, dotato di ogni amenita’ e piu’ o meno capite com’e’ un compound. Qui abbiamo dei ristoranti e bar, piscine palestra squash bowling tennis calcio skate-board, mini-market lavanderia agenzia viaggi sarto centro estetico parrucchiere, il tutto gratis o a prezzi davvero competitivi.

Insomma, come la chiamiamo qui: una GOLDEN JAIL.

2 commenti:

òluca ha detto...

Ciao, anche io probabilmente a gennaio dovrei trasferirmi in riyad... tu in quale compound sei? a quanto ammontano le spese li? (corrente, acqua, guardiania, ecc..)

Saudia ha detto...

oluca ciao, io non vivo a Riyadh, sono nella Eastern Province. Riguardo le spese, dipende innanzitutto dal tuo contratto di lavoro, di solito sono incluse nell'accomodation. Se hai bisogno di informazioni precise possiamo parlarne in privato. Trovi la mia mail nella descrizione del profilo. Ciao!