Durante il nostro viaggio nel nord dell’Arabia Saudita
abbiamo avuto la fantastica opportunita’ di entrare in una casa araba. Eravamo
in una cittadina del nord e la nostra guida ci ha invitati a cena da lui, che
nella loro tradizione significa che i maschi si fermano nella majilis nel
cortile di casa mentre le donne proseguono nelle stanze della casa dedicate
appunto alle donne. Li incontro la moglie e le figlie e una loro amica. Grazie
al fatto che la moglie non parlava inglese, abbiamo potuto scambiare opinioni
molto franche con le ragazze. Delle 26enni laureate, una in attesa di essere “piazzata”
(in realta’ il padre ha usato la parola “to sell”...), una in attesa di
sposarsi e quindi di poter vedere in faccia il suo findanzato!! Le tradizioni
saudite sono completamente diverse dalle nostre e cambiano anche da regione a
regione all’interno del paese.
Le ragazze mi hanno spiegato che durante le feste di
matrimonio alle quali vengono invitate, si svolge il “mercato” durante il quale
le signore scelgono le ragazze da far sposare ai propri figli maschi. Questa
procedura c’e’ stata anche per questa mia amica: e’ stata scelta da una
signora, il cui figlio si e’ presentato da suo padre chiedendola in sposa. Lei avrebbe
potuto rifiutare ma non l’ha fatto: non aveva alcun elemento sul quale poter
decidere per un si o un no. Non puo’ incontrarlo, neanche un minuto (ma questa
prassi cosi’ restrittiva sembra essere un costume locale), forse le dicono come
si chiama. E’ tutto. Poi avverra’ il fidanzamento ufficiale, dopo il quale i
ragazzi potranno vedersi ma solo in presenza di altri parenti, fino al giorno
del matrimonio. I matrimoni si svolgono di solito nel fine settimana, il
giovedi sera, dalle 20 di sera alle 4 del mattino. Queste lunghe feste tengono
rigorosamente separati gli invitati maschi dalle invitate femmine. Vengono
spesi molti soldi per acquistare gli abiti, molto sfarzosi e colorati e
tempestati di paillettes, per il trucco e l’acconciatura e le lenti a contatto
colorate! Insomma si tirano a lucido: quello e’ un momento importantissimo per
mettersi in mostra e farsi scegliere. Le mie amiche si sentono molto frustrate
da questa tradizione, vorrebbero poter scegliere il proprio compagno di vita! Lo
scambio di informazioni e’ reciproco e anche a me chiedono come funziona nella
nostra cultura, vogliono sapere se sono stata io a scegliere mio marito oppure
se e’ stato lui...la mia risposta: ci siamo scelti entrambi! Le ha lasciate
spaesate...ho capito quanto sia lontano da loro il concetto di amore e
innamoramento reciproco.
Gli arabi sono molto diretti dell’esprimere le opinioni, a
differenza di noi, non girano molto intorno alle domande o affermazioni, non
cercano di indorare la pillola. Ecco quindi che mi hanno chiesto quanto
guadagna mio marito! Ma io l’abilita’ di girare intorno non l’ho persa e non ho
risposto.. Nello stesso modo mi hanno subito chiaramento dette che non amano
coprirsi la faccia, che vorrebbero guidare, vorrebbero lavorare, vorrebbero
poter essere piu’ libere, vorrebbero avere gli stessi diritti degli uomini.
E’ stata un’esperienza incredibile, un confronto
interessante; in alcuni momenti mi sono intristita vedendo un velo di depressione.
Quello che mi e’ risultato chiaro e’ quanto sia determinante
il ruolo delle donne nel mantenere questo stato delle cose, nel non permettere
un’evoluzione alla condizione delle donne stesse. Le mie amiche dicono che
quando un giorno saranno loro madri e mogli, saranno diverse dalle loro madri,
dicono che saranno piu’ aperte, che permetteranno alle loro figlie di fare cose
che a loro non sono permesse. Io penso che qualcosa potra’ cambiare solo quando
queste donne riusciranno a crescere dei figli maschi con la mente aperta.
Inshallah.