venerdì 19 gennaio 2018

SHATTAF, IL BIDET ARABO

Una delle cose che mi sono andate proprio storte venendo a Tabuk e' che nelle ville del compound dove viviamo non c'e' il bidet. 😨😨
Essendo la maggioranza dei residenti (del compound) anglosassone, e' evidente che il bidet non e' nella lista delle priorità dell'arredobagno, o meglio: gli attacchi per l'installazione sono previsti, semplicemente non sono stati montati.

eccoli gli attacchi del bidet...ben nascosti! 😡

Ho dovuto immediatamente provvedere perche' lo sappiamo bene che ci sono innumerevoli occasioni per cui un bidet e' auspicabile!

E ho provveduto all'araba maniera: ho installato il shattaf, il bidet islamico. 😎

 


Il Shattaf e' il bidet islamico, che consiste in uno spruzzino che si attacca ai tubi dell'acqua corrente, prima che questi riempiano il serbatoio del wc. Tanta acqua bella fresca alla giusta pressione.. 😊😊 Si utilizza direttamente sul wc e se si fa attenzione non si bagna in giro neanche troppo.



Il shattaf e' installato ovunque nel mondo islamico perche' una sciacquata dopo aver utilizzato il wc e' un precetto religioso. La carta igienica e' consentita ma non e' considerata sufficiente. Si puo' comprare ovunque ed esistono molte versioni anche da viaggio!

Molti occidentali hanno delle perplessità nell'utilizzarlo, alcuni lo trovano poco igienico... per la verità ho sentito commenti di occidentali che considerano il nostro bidet assolutamente da non usare in quanto non igienico! Insomma ognuno ha le sue fisse...

Altro problema risolto, comunque, e tiriamo avanti!

martedì 14 novembre 2017

EMERGENZA SANITARIA ALL'ESTERO: LA MIA ESPERIENZA

Ok, ho aspettato anche troppo, e' ora che io racconti un poco quello che mi e' successo alcuni mesi fa.
Non mi interessa dare i dettagli del problema sanitario in se', ma magari qualche consiglio basato sulla mia esperienza...che nella vita non si sa mai!

A fine gennaio di quest'anno io e marito stavamo traslocando verso la ridente località di Tabuk e la sera stessa del primo giorno di impacchettamento da parte dei traslocatori mi sono sentita male e sono stata ricoverata in ospedale.
L'assistenza immediata e' stata ottima, in quanto nel nostro compound avevamo degli infermieri di turno 24h che con l'ambulanza in dotazione mi hanno trasportata all'Emergency.

Una volta all'Emergency ho ripreso un po' di conoscenza, ho chiesto cosa mi era successo e mi e' stato detto che non lo sapevano 😐, hanno fatto degli esami e hanno chiamato in piena notte il neurologo di turno. Un giovane palestinese che si e' fatto in 4 per me per le 2 settimane successive che ho passato in ospedale.

In Arabia Saudita dicono che il livello dell'assistenza sanitaria e' ottima a livelli occidentali. E io ho sempre pensato che lo fosse. Purtroppo il mio dottore aveva poca esperienza. La prima evidenza dagli esami era un'emorragia cerebrale ma non si sapeva il perche'. Io non ci potevo credere. Ma come?!?! Sono viva e parlo con un'emorragia cerebrale?!?! (anche se moooooolto sbattuta e con gravi problemi - la gamba sinistra era per la maggior parte insensibile e non potevo camminare). La buona notizia era che l'emorragia era contenuta e non necessitava di immediato intervento chirurgico (dicevano che a Dammam c'era una brava neurochirurga indiana...😯). Sono stata una settimana in terapia intensiva, dove dopo circa 5 giorni ho ripreso la maggior parte dell'uso della mia gamba, anche se avevo ancora enormi problemi di equilibrio. E poi un'altra settimana nel reparto normale. Nel frattempo mi hanno fatto altri esami e, stabilito che necessitavo di intervento al cervello e che potevo prendere un aereo, e' stato organizzato il mio rimpatrio medico assistito e immediato intervento chirurgico a Milano. Tramite assicurazione sanitaria ho avuto un medico specializzato in medicina d'emergenza che mi e' venuto a prendere in ospedale e in una staffetta di ambulanza-aereo-ambulanza sono arrivata in ospedale a Milano dove il giorno dopo sono stata operata, con successo pieno!!!!

Per chiarezza, la compagnia sponsor di mio marito era pronta a pagare per il rimpatrio e a fornirci un infermiere come accompagnatore ma la cosa presso l'assicurazione sanitaria internazionale e' scalata e i loro legal advisors hanno preteso un rimpatrio secondo i loro criteri. Che hanno pagato. Caro.

Sono seguiti 2 lunghi terribili mesi di convalescenza ma ora sono tornata perfettamente funzionante 😁😁! Sono stata molto fortunata e sono grata a chi lassù mi vuole ancora bene. 💙💙

Aggiungiamoci che la diagnosi in Saudi era di un possibile tumore cerebrale  (solo dopo 2 settimane, consultando prima un neurochirurgo amico di un'amica e poi uno dei migliori neurochirurghi italiani ho avuto la corretta diagnosi: una non comune malformazione di capillari chiamata angioma cavernoso cerebrale, che appunto aveva sanguinato) e l'essere in un paese da forestiero.... Momenti difficili.

Questo in brevissimo quello che e' accaduto.

Venendo al punto di vista un po' piu' pratico.

MEDICAL INSURANCE IN SAUDI: Gli ospedali in Saudi saranno anche a livelli occidentali ma sono tutti a pagamento, stile USA che se non hai la tesserina puoi anche morire sulla barella.. anche se i prezzi sono un po' piu' decenti. L'assicurazione sanitaria in Saudi e' obbligatoria e fornita dallo sponsor: accertatevi che copra il piu' possibile, che in situazioni difficili e' un attimo usare tutto il plafond! Il provider della medical insurance della compagnia era cambiato da pochi giorni e non so perche' ma quella notte hanno avuto qualche difficolta' con la tesserina e se marito non avesse pagato cash la TAC (1500SR circa 350 euro), nonostante le mie condizioni difficili mi avrebbero lasciata li. Poi ovviamente le cose con l'assicurazione si sono sistemate ma fino alla mia dimissione non ci hanno rimborsato quei soldi.

INTERNATIONAL MEDICAL INSURANCE: questa non e' obbligatoria ma grazie al cielo noi l'abbiamo sempre pagata volontariamente. Il mio rimpatrio, piuttosto costoso (e non solo perche' abbiamo viaggiato in Business Class sull'A380 di Emirates..non mi capiterà mai piu' nella vita 😂😂😂 e non ho neanche potuto godermi lo champagne!!!) e' stato interamente organizzato e pagato direttamente dall'assicurazione. Consiglio caldamente di averla perche' ricordate che da iscritti AIRE (e se risiedi all'estero devi iscriverti all'AIRE!!) si perde l'assistenza sanitaria in Italia (se non in particolari circostanze sulle quali non mi avventuro). Purtroppo l'ospedale scelto per l'intervento non fa parte del  network dell'assicurazione quindi, per non dover rinunciare alla nostra scelta, abbiamo dovuto anticipare la somma (significativa) e pregare la madonna che ci rimborsassero  tutto. Cosa che e' successa 😥😥.

QUALITA' DELL'ASSISTENZA MEDICA: in ospedale a Khobar ero come in un hotel a 5 stelle, a Milano sembrava di essere in una cella di San Vittore, sebbene io fossi nel reparto Solventi!! Eppure a Khobar mi hanno dimessa dicendomi che avevo un tumore al cervello, a Milano mi hanno operata con successo e senza alcuna sbavatura di angioma cavernoso cerebrale. Le infermiere filippine di Khobar erano spettacolari...sono state simpaticissime e gentili con me, forse perche' io lo ero con loro, forse perche' non suonavo per chiamarle 300 volte al giorno per farmi mettere o togliere i calzini (come invece le saudite facevano...). Quando sono partita sono venute in tante a salutarmi, compresa la capa delle nurse! Il mio dottore a Khobar ha fatto tutto il possibile, ha chiesto per me il meglio che poteva e veniva a trovarmi due volte al giorno..purtroppo non aveva abbastanza esperienza per una diagnosi corretta e anche se e' poi andato tutto bene l'agonia e' stata prolungata senza necessita'.
Insomma, meno male la mia mente non era proprio al cento per cento (diciamo che ho vissuto in uno stato tipo sbronza perenne - gambe molli, barcollamenti, disequilibrio, senza parlare delle implicazioni psicologiche...continuavo a testare me stessa se ero ancora capace di capire o se mi ero rincoglionita del tutto) per le 2 settimane che sono passate tra la crisi convulsiva e l'intervento chirurgico, il che mi ha permesso di non crollare emotivamente.

Ma e' tutto bene quel che finisce bene! Io ora sto benissimo, l'assicurazione ha pagato tutto e ho anche imparato bene il sistema per ottenere i rimborsi nonostante le normali diffidenze delle medical insurance! Tie'.

E' stata un'esperienza terrificante, che non auguro a nessuno, ma spero che possa convincere quei pochi che sono scoperti dall'assicurazione internazionale a  stipularla, che possa aiutare chi si trova in una situazione simile a tenere sangue freddo e confrontarsi con i medici italiani....e non dimentichiamoci che il sistema sanitario italiano e' tra i primi 3 al mondo!!!!!!!!
Trattiamolo bene, non lamentiamoci e non abusiamone. Amen.


venerdì 27 ottobre 2017

NEOM: TABUK SARA' LA NUOVA DUBAI??

Neom. Cosi' si chiama il supermegaprogetto futuristico appena presentato agli investitori di tutto il mondo dal Principe prossimo al trono. Neom prevede la costruzione di una nuova citta' all'avanguardia in ogni suo aspetto, dalle fonti di energia ai trasporti, dalla ricerca alle tecnologie, un hub per i commerci e un posto sicuro e sostenibile dove vivere, con proprie leggi e regole, insomma uno stato nello stato.
Gran bella idea, decisamente!

Guardate qui:

Il sito ufficiale del progetto: il video e' favoloso! Ed e' a un passo da qui!
http://discoverneom.com

Ma......ma dovevano farlo proprio ora che mi stavo abituando all'idea di vivere in mezzo al deserto e al niente? Proprio ora che siamo quasi pronti ad avventurarci nel deserto e alle spiagge deserte del Mar Rosso, a campeggiare liberamente e a godere delle bellezze naturali di questo posto?? 😶😶

In questa foto si vede come il progetto sia proprio alle porte di Tabuk!!! (che e' la citta' al limite destro della foto).

Elaborazione di Google Maps presa dal web.
Neom e' proprio alle porte di Tabuk..


Non tutte le speranze sono perse pero', perche' anche qui non e' che i progetti vadano sempre tutti a buon fine... Diciamo che per quello che ho visto io, i progetti o le grandi innovazioni stanno ferme per anni, poi overnight qualcuno dice che s'ha da fare e si fa. O almeno si inizia. Ma non e' detto che si finisca! Certo e' che se anche il progetto non verra' terminato, bisogna che ci sbrighiamo a vedere quei posti prima che li distruggano! Faro' tante foto, le postero' qui sul blog e tra 20 anni saro' famosissima perche' tutti condivideranno queste foto per il "Prima e Dopo" della costa lato saudita del Mar Rosso! 😎😎
Anzi no....e' gia' pieno il web di queste foto! Eccone una:

Immagine dal web:
il Mar Rosso dalla costa Saudita, sullo sfondo l'Egitto.

Comunque siamo gia' quasi pronti...a giorni arriva l'auto nuova, un piccolo camion piuttosto che un'auto...ma da queste parti e' meglio viaggiare sicuri, visto come guidano! e soprattutto per andare off road. A Tabuk il 4x4 e' praticamente d'obbligo se non ci si vuole limitare a compound-luogo di lavoro o compound-supermercato. In Saudi le auto un po' grosse, preferite perche' piu' sicure, sono per la maggior parte a 7 posti, perche' le famiglie saudite hanno raramente meno di 5 figli per moglie. Il problema sorge quando da expat (o immigrato) vuoi un'auto a 7 posti. Si perche' le leggi strane qui spuntano come funghi e per gli stranieri non e' permesso avere un'auto a 7 posti, a meno che non si ottenga un permesso speciale da parte della Traffic Police. Cosa che, almeno una volta che ci va di culo, abbiamo avuto! Il motivo di questa legge e' che temono che gli immigrati indiani comprino auto grosse per fare i taxi illegali! Ma anche questa verra' spazzata via, sono sicura, quando l'anno prossimo le donne saudite potranno mettersi alla guida!

La macchina quindi c'e', la tenda e attrezzature varie ci sono. Il periodo e' quello buono.....speriamo di andare all'avventura presto! Non vedo l'ora!!!!!!



lunedì 9 ottobre 2017

EXPAT D'ALTRI TEMPI E UN LIBRO DEL 1988

Quando ti guardi in giro e vedi come le citta' in Saudi cambiano lo skyline alla velocità della luce e come invece altre abitudini invece non cambiano mai, ti chiedi come poteva essere questo posto negli anni '70 e '80 o anche prima, quando l'immigrazione occidentale esisteva gia' da decenni e il paese stava identificando come spendere e spandere i soldi di cui avevano capito di avere.

Dalle testimonianze online, delle persone o dai libri, si capisce come le esperienze siano davvero molto diverse. Ci sono persone che hanno assolutamente odiato questo posto, ne hanno detto peste e corna e sono scappati non appena hanno riempito il bauletto d'oro. Altri sono assolutamente innamorati di questo paese e trovano il modo di non lasciarlo nemmeno una volta che sono andati in pensione, altri ancora hanno proseguito le loro avventure in giro per il mondo ma si cercano e ritrovano online dopo 40 anni.

L'Arabia Saudita non e' un paese uniforme, e' enorme geograficamente e la popolazione ha grandi differenze a seconda del posto da cui proviene, in termini di abitudini e anche di lingua o modi di dire. Un po' come l'Italia d'altronde.
Quindi anche le esperienze degli expat varia in funzione di dove sono capitati.

Ho conosciuto italiani che erano sul Golfo Persico negli anni '70 (dove all'epoca addirittura c'era la scuola italiana), dove per trovare un macellaio dovevano guidare un paio d'ore nel deserto e per sfamare il bambino dovevano produrre in casa della farina di riso.. 😯😯 vivevano decisamente in mezzo al niente. Ma queste persone amano Saudi e non riescono a staccarsi da qui.

Vedo poi alcuni gruppi online di persone che lavoravano insieme 40 anni fa a Tabuk (che, ricordo, e' un buco oggi...non oso pensarlo 40 anni fa!) e le foto di allora mostrano veramente dei "bei tempi andati" dove la gente si trovava e si divertiva, come in una sorta di party continuo. Forse proprio perche' erano tutti su questa barca alla deriva in mezzo al deserto, l'aspetto sociale e il senso di comunità si e' sviluppato di piu'.

Poi ci sono esperienze come quella raccontata nel libro "Otto mesi a Ghazzah Street", che mi e' stato consigliato e ho appena letto. Un libro parzialmente autobiografico scritto da un'inglese che visse a Jeddah tra il 1983 e il 1985. E questa donna ha assolutamente odiato questo posto.
Mi ha incuriosito tantissimo come questo libro sia per almeno il 90% ancora cosi' attuale (lasciamo stare la trama del giallo che doveva infilare per dare corpo al libro).. Alcune piccole cose sono cambiate o sono io che le vedo diversamente: all'epoca non era obbligatorio per le occidentali indossare l'abaya mentre adesso lo e'! Guardate questa foto degli anni '70 dove donne occidentali giravano per le strade di Khobar con gonna sotto al ginocchio e maniche corte! 

(Inizio digressione: guai a loro se ci tolgono l'obbligo dell'abaya! Gia' ci obbligano a guidare, se ci tolgono anche l'abaya vuol dire che non potrò piu' uscire in pigiama, che dovrò trattenere il fiato e la pancia in dentro???? no eh!!! Fine digressione.)

Donne a Khobar negli anni '70, foto dal web
Altre fantastiche foto le trovate qui

e poi non condivido l'altezzosità dei sauditi come la descrive lei, che io non noto cosi' feroce. Sarà che in mezzo secolo si sono abituati alla loro società' multietnica (ma non multiculturale)..

Altre cose invece sono assolutamente identiche: gia' all'epoca si diceva che l'epoca d'oro era finita e che le cose sarebbero cambiate presto....oggi si dicono esattamente le stesse cose eppure siamo ancora tutti qui! Altra cosa spettacolarmente immutata e' ..............il Magimix! 😂😂 Scusate, qui in pochi mi capiranno ma quando ho letto che le mogli degli expat avevano come argomento principe il Magimix, sono morta dal ridere visto che anche qui oggi il Thermomix tiene banco!! (che poi e' una roba tipo Bimbi, tanto per capirci).
Delle altre bordate che l'autrice tira su questo paese non parlo, io voglio solo buttarla sul ridere 😉😉

Il succo pero' mi pare che sia il proprio atteggiamento e come ci si pone di fronte ad un'avventura in un paese come questo. E questo sicuramente cambia  in base al periodo della vita che stiamo vivendo, alle cose che ci succedono, alle aspettative e alle aspirazioni e alle persone che si incontrano.

Credo che arrivare gia' con il grugno, per l'autrice di quel libro, sia stato il problema principale, senza parlare del fatto che hanno inizialmente abitato in un appartamento anziché in compound! Sembra una scemenza, ma io lo dico a tutti quelli che mi scrivono: scegliete con cura il posto dove andrete a vivere e dove porterete la vostra famiglia! La vita per loro si svolge li' 24h al giorno!

E' stata una lettura interessante e utile anche a me e mi ha sicuramente aiutata a riprendere ottimismo nel dover sopravvivere in questo angolo sperduto di deserto!


SalvaSalva

giovedì 28 settembre 2017

LE DONNE POTRANNO GUIDARE IN ARABIA SAUDITA: NOOOOOOOOOOOOOOOO!

Ma come?? Ma siamo diventati matti??
Le donne in Arabia Saudita non hanno mai potuto guidare, per spostarsi si sono sempre avvalse di mariti, fratelli, padri, figli, autisti privati, taxi...e ora che cosa succede??? Il Re ha emesso un decreto secondo il quale le donne potranno guidare. A partire da Giugno 2018, che' nel frattempo devono preparare le strutture (scuole guida) e i dettagli legislativi (eta' minima ...).

Io sono in shock. 😟😟

Ma come?? Ci ho messo tanto per lasciare lo stress della guida in mezzo a sto casino ad altri! Ho fatto anni e anni di tangenziale a Milano, km e km di autostrade del nord Italia...finalmente mi trovo dove non devo preoccuparmi di guidare e che succede???? Mo' mi autorizzano a guidare....ma roba da matti...

Copertina storica di Arab News del 27 settembre 2017.
Ho provato ad acquistare la copia di carta ma nonostante abbiamo girato tanti negozi, a Tabuk non si trovava! O volevano nascondere la notizia oppure qui e' talmente remoto che i giornali scritti in inglese non hanno mercato....


Addio taxi, addio autisti...😭😭😭 ci toccherà prendere l'auto la mattina a andare a fare la spesa da sole, ci toccherà parcheggiare!! Ci troveremo a dover essere indipendenti!!!!!

Non e' possibile. Staro' sognando. Un incubo.

Vedremo come decideranno di implementare questa cosa, hanno 9 mesi di tempo per partorire qualche bella limitazione e farci cosi' godere ancora un po' di accompagnamento! Potrebbero autorizzare solo le over 40, ma non basterebbe visto che li ho ben passati! Chissa' cosa si inventeranno....faranno i parcheggi segregati? oppure le donne possano essere fermate solo da poliziotte donne (e quindi avere poliziotte donne!)...?

Ma qui guidano come matti, sauditi e pakistani, e il traffico nelle grandi citta' e' assolutamente una casino! Agli incroci il semaforo e' verde solo su una strada per volta delle 4, perche' non sono capaci di attraversare un incrocio rispettando chi viene in senso opposto, ma vogliamo immaginare cosa succederà con le donne al volante, magari con la maschera sul viso che non ti fa vedere niente?!? Io l'ho provata, parlo a ragion veduta e vi assicuro che ho rischiato di cadere dalle scale. Poi i parcheggi...gia' parcheggiano alla come viene viene, le righe per terra sono solo dei suggerimenti, figuriamoci con il doppio delle macchine in giro che cercano parcheggio!!!! Certo perche' i drivers mollano le signore allo shop e se ne vanno, ma se le signore allo shop ci vanno da sole devono anche parcheggiare! E noi sappiamo bene come loro amino parcheggiare di fronte alla porta di ingresso!!!

Insomma questa decisione, dovuta principalmente a motivi economici, portera' un sacco di cambiamenti, non solo sociali ma anche logistici nelle gia' affollate citta' saudite.. aiuto!! 😱😱

Cmq sia, dai, io sono pronta. Si. Credo che mi piegherò a questa cosa ed accetterò di guidare. Cerco di essere resiliente e faro' buon uso del mio lungo training lungo la tangenziale ovest ed est di Milano. E poi in fondo sono convinta che, almeno all'inizio, sarà piu' facile per noi. Immagino la faccia dei poveri indiani o pakistani che alla guida delle loro auto si trovano di fianco una donna al volante...credo che saranno terrorizzati dall'incappare in un incidente con lei, che non saprebbero proprio come gestire! Buon per noi, approfitterò della loro paura e guiderò. E guiderò peggio di loro! Tie'.

Adesso che le cose si stanno un po' rilassando anche da un punto di vista ufficiale, escono fuori gli altarini e pare che nei luoghi remoti di Saudi gia' tante donne siano al volante non solo di auto ma anche di camion e betoniere, con buona pace della polizia! Si perche' poi la gente deve vivere e far fronte alle incombenze quotidiane, mica tutte poi in Saudi hanno il driver che le accompagna!

A parte gli scherzi, qui il problema economico dovuto al prezzo del petrolio e' sempre piu' evidente, qualcosa andava fatto e avere piu' della meta' della popolazione chiusa in casa perche' non può muoversi ne' lavorare in modo completamente libero ha fatto si che tutti i pretesti accampati fino ad ora cadessero. E si decidessero a fare quello che andava fatto.

E io sono francamente felice di essere qui ed esserne testimone!

Buona guida a tutte!!!

venerdì 22 settembre 2017

LA VALIGIA: DA EXPAT A EMIGRANTE

Facciamo finta che con Expat si intenda chi espatria perche' vuole migliorare la propria condizione economica e che Emigrato sia chi deve espatriare perche' altrimenti non avrebbe alcuna condizione economica di cui parlare.

Facciamo finta eh. Perche' a me delle diatribe sull'etimologia interessa poco.

Expat ed Emigranti pero' si portano dietro un po' di preconcetti e un po' di verità.

Non ho idea di come descrivere la valigia dell'expat, ma ho le idee chiare su quella dell'emigrante......la mia!

Ho viaggiato per tanto mondo, e tanto mondo ancora manca!
adoro le valigie, ne ho una bella collezione (ebbene si...preferisco la collezione di valigie a quella di scarpe!), sempre alla ricerca della piu' capiente e resistente ma leggera come una piuma e ho sempre cercato di viaggiare con bagaglio leggero.

Ma la mia valigia sta subendo una trasformazione...😦😦

Una volta:
- verso l'Italia, partivo da Saudi con la valigia quasi vuota, magari con dei libri gia' letti che vanno verso la loro dimora eterna nella libreria di casa, oppure qualche vestito invernale/estivo che poteva servirmi qua o la', visto che ancora le stagioni non le avevo capite bene..
- verso Saudi, partivo dall'Italia con una valigia con altri libri e mercanzia varia che in Saudi non trovavo, qualche pezzo di parmigiano.. e i soliti pochi vestiti invernali/estivi che facevano inutilmente la spola Italia-Saudi avanti e indietro.

Poi ho cambiato taglia ed e' cambiato tutto...........😜

Adesso:
- verso l'Italia, oltre ai soliti libri, parto con valigie stracariche di roba (vestiti soprattutto) che continuo a spostare tra il Medio Oriente e l'Europa, avanti e indietro...perche' non si sa mai, ormai il clima non e' piu' lo stesso, potrei averne bisogno, potrei sentirne la mancanza, vabbee' tanto ho spazio, dai tanto posso portare due valigie da 23kg ciascuna....carica come un asino.
- verso Saudi, in aggiunta alla roba che fa la spola tra Medio Oriente e Europa, parto con valigie stracariche anche di cibo. Come gli emigranti, appunto. La pasta, il riso, il parmigiano, il lievito madre secco, i biscotti OroSaiwa, le farine biologiche, i legumi e cerali integrali, le zuppe disidratate, le capsule del caffè', chili di polenta, il gomasio, la canfora per gli armadi...........manca la salsa fatta in casa perche' nessuno me la prepara.

il contenuto dell'ultima valigia: 18 kg di bonta'

Eh.....niente, saranno segnali di vecchiaia. Io ho bisogno delle mie cose. Il mio intestino non e' fatto per mangiare chicken curry o kabsa o biscotti dalle filippine o sempre le solite verdure carote/zucchine/cipolle-cipolle/zucchine/carote. Quando sono a Milano, all'Esselunga, quasi quasi mi commuovo a vedere l'abbondanza di cose meravigliose da mangiare!!!

Homesickness e'.......un pezzo di parmigiano nel bagaglio a mano!


martedì 22 agosto 2017

VITA DA GATTO

Dai, manca poco e si torna in Italia per una vacanza. Si, ho bisogno di una bella boccata d'aria fresca, perche' non c'e' niente di meglio che vivere all'estero per riuscire a vedere meglio pregi e difetti del proprio paese. E scoprire che non e' poi cosi' male...
Soprattutto se stai facendo fatica nel posto dove ti trovi.
Nonostante le diverse persone davvero carine che sto conoscendo, io continuo a sentirmi fuori posto qui.
Mentre la mia micia, Lucy, sembra invece trovarsi benissimo...almeno lei!

L'Arabia Saudita non e' il posto migliore per avere animali domestici, ma averli a Tabuk e', se possibile, ancora peggio. L'assistenza sanitaria e' gia' limitata per le persone qui, figuriamoci per gli animali! Esistono solo delle farmacie veterinarie, dove i dipendenti si spacciano per veterinari, ma sono abituati piu' ai cammelli e alle capre piuttosto che a cani e gatti. E per noi che umanizziamo, forse troppo, i nostri animali, si tratta decisamente di personale inadeguato.

Farmacie veterinarie



A Khobar c'erano diverse cliniche veterinarie con servizi eccellenti, ma qui niente. Fortuna vuole che ci sia una signora nel compound amante degli animali che e' un appoggio fondamentale.

Lucy ha 3 anni e mezzo, e' saudita ed e' simpaticissima ma molto volitiva. E infatti...........

Tiene alla sua privacy!

Nel vecchio compound era sempre in mezzo ai casini, c'era un altro gatto (probabilmente una gatta non sterilizzata che quindi considerava la Lucy, che invece lo e', ad un livello inferiore) che la menava di brutto ogni volta che la vedeva. L'anno scorso siamo andati dal veterinario per tagli profondi e sanguinamenti vari almeno 3 volte. Ogni volta che sentivamo strillare di gatti ci saltava il cuore in gola e poverina spesso e volentieri tornava a casa malconcia.
Venire in un posto cosi' remoto, senza assistenza e in un compound cosi' piccolo e pieno di gatti mi spaventava. E invece, almeno per lei, sta andando benone!




Quasi ogni villa ha un gatto, ma sono tutti sterilizzati e quindi soffiano e strillano un pochino al massimo, ma, touch wood, almeno fino ad ora, nessuna rissa degna di nota.
Lucy sembra anche aver trovato l'amore!

Lucy e Nerino
(noi lo chiamiamo cosi'!)



Questo e' il suo fidanzato: viene a chiamarla (strilla a squarciagola) ogni mattina e quando lei, che e' preziosa, si degna di uscire con lui, passano la mattinata insieme. Poi lei si ritira e da buon gatto, dorme tutto il giorno.
Lui le e' devoto e a lei piace: e' l'unico che lei fa entrare nel suo territorio. Io sono piu' tranquilla perche' vedo che si aiutano nei confronti di altri gatti con cui invece non vanno d'accordo.

Lucy e' un amore grande, ha traslocato insieme a noi e si e' fatta due giorni di macchina e 1800km stando bravissima! Spero che andrà tutto bene e che potrà stare con noi ancora a lungo.

💖💖💖